Un no e un SI. l’Appennino è terra di conquista.

Un no e un SI
l’Appennino è terra di conquista.
Prima l’ant Oil che voleva perforare 100 km per trovare gas e petrolio che l’Eni non ha mai trovato, se non in un caso; poi l’assessore regionale Duccio Campagnoli nel 2008 che voleva costruire un impianto di turbo gas impattante a Lama di Reno di Marzabotto; poi Enel Pawuer che voleva costruire un impianto gigantesco di eolico a Camugnano dove non tira vento. Ora altri impianti faraonici.
Non solo questo impattante progetto di 40 milioni per fallimentari impianti sciistici degli anni 60, passati da una gestione all’altra, i cui bilanci in deficit vengono ripianati con denaro pubblico regionale, ma si profila anche la possibilità di perforare la montagna da Vergato a Pian di setta, per fare una bella bretella. Noi ci opporremo con tutte le nostre forze.
Ma ritorniamo su questo progetto Governo – Regioni che prevede centinaia di piloni per far passare le funi che sorreggono seggiovie e cabine, per collegare i tre impianti sciistici esistenti.
Quei piloni, quando l’impianto sarà in disuso, chi li rimuoverà? Come le piattaforme nell’adriatico, adesso che non danno piu’ nulla e sono abbandonate ad arrugginire e inquinare l’acqua.
Ma mi chiedo, vi chiedo: questi lavori non sconvolgeranno il nostro appennino, modificandolo, provocando scompensi alle acque, alla natura, agli animali, a noi stessi?Siamo sicuri che quegli impianti vengano costruiti, forniti, commissionati a ditte dell’appennino, o delle due regioni, oppure che non vengano assegnati a ditte specializzate dell’Alto Adige o Austriche o Tedesche ?

Noi diciamo SI invece:

alla utilizzazione di quei 40 milioni per rendere sicura e allargare la Porrettana e manutentare le strade secondarie montanare,
alla imprenditoria giovanile, per recupero attività turistiche e all'agricoltura montana biologica, artigianato eccellente,
al moltiplicare le piste ciclabili, e renderle efficienti,
alla riqualificazione e decoro dei luoghi storici e turistici,
alla pulizia e ripristino periodico della sentieristica, della Via degli Dei e della Strada romana Flaminia Militare con il loro boom turistico nell'Estate 2016,
alla cura dei boschi e recupero dei borghi antichi,
alla conseguente apertura nuovi impianti di bio-metano.
all'ospitalità diffusa, B&B, piccoli alberghi, trattorie ecc.
ai servizi turistici professionali, ottimo recente bando regionale, immerso nella contraddizione tra impianti faraonici e (poche) buone leggi regionali,
alla formazione di personale, guide, scuole di gastronomia, operatori culturali,
alla cartellonistica diffusa per borghi, sentieri, strade antiche.
Quindi:
Diciamo no a questo faraonico inutile progetto elettorale.
Diciamo sì ad una vera rinascita e progresso dell’appennino tosco-emiliano.


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